venerdì 23 giugno 2017

ANCORA UNA VOLTA IL COMUNE DI NAPOLI MOSTRA DI NON ESSERE IN GRADO DI GESTIRE LE IMPOSTE COMUNALI: IL CASO DELLA TARI OVVERO LA TASSA SUI RIFIUTI.

QUEST'ANNO IL PAGAMENTO DELLA TARI OVVERO LA TASSA SUI RIFIUTI, A NAPOLI, E' DIVENTATA UN' EPOPEA E TUTTA LA CITTA' E' NEL CAOS PER I NUMEROSI E INSPIEGABILI ERRORI RIGUARDANTI LE SCADENZE DI PAGAMENTO E I DATI CONTENUTI NELLE CARTELLE. IL COMUNE DI NAPOLI HA SUPERATO SE' STESSO PER INEFFICIENZA E INCOMPETENZA.
 di Antonio Tortora
Uffici Direzione Centrale Servizi Finanziari Gestione IUC - TARI Napoli C.so Arnaldo Lucci (Foto Antonio Tortora)
Da qualche settimana la posta è intasata dagli avvisi di pagamento TARI anno 2017 inviati dalla Gestione IUC (imposta unica comunale) e centinaia di migliaia di contribuenti si sono visti recapitare cartelle così piene di errori e con ritardi notevoli rispetto alle scadenze previste per le rate che il panico "da tassa" e "da imposta" è cresciuto ogni giorno in maniera esponenziale. Solo pochi fortunati, evidentemente, hanno ricevuto le cartelle senza errori visto e considerato che il lamento si è diffuso a macchia d'olio fra i circa quattrocentomila titolari di utenze domestiche e fra le circa settantamila aziende. Il ritardo ha oggettivamente creato problemi a tutti i contribuenti che hanno dovuto o che a breve dovranno, in alcuni casi, necessariamente pagare anche due rate insieme pur di non incorrere in more e multe salatissime; e in questo cioè nel comminare multe e sanzioni il Comune di Napoli davvero si mostra efficiente e assolutamente preciso. Termine ultimo per pagare la prima e la seconda rata senza incorrere in sanzioni è il 30 giugno 2017. Gli errori poi che hanno caratterizzato le cartelle riguardano la duplicazione ovvero un doppio avviso di pagamento intestato magari allo stesso contribuente ma con protocolli diversi; l'errata quantificazione della superficie catastale; l'errata decorrenza ovvero la data esatta da cui si comincia ad abitare l'immobile; l'errata quantificazione del numero di componenti del nucleo familiare ed infine eventuali numerose altre motivazioni. Tutti errori che ci è parso di capire, attraverso una breve inchiesta, avvenuti nonostante i contribuenti si siano resi parte diligente nel comunicare con congruo anticipo tutte le eventuali variazioni possibili e nonostante negli anni precedenti le cartelle fossero state compilate dall'amministrazione in maniera corretta e precisa. Ma allora cosa è successo quest'anno? Perchè l'amministrazione comunale ha commesso tanti errori? Perchè se è il cittadino a sbagliare questo viene poi perseguitato all'infinito e trattato come un delinquente e se è l'amministrazione comunale a sbagliare non incorre in nessuna sanzione uscendosene con delle ridicole e ingiustificabili scuse? Infatti l'assessore al bilancio del Comune Enrico Panini ha pateticamente anche se doverosamente e correttamente chiesto scusa alla cittadinanza quando è stato sollecitato da qualche organo di stampa; ma che si siano messi con le spalle al sicuro per il prossimo anno con un servizio più efficiente, alle migliaia di cittadini che si ammassano fuori la sede distaccata del Comune -Servizio Gestione IUC - Ufficio TARI in corso Arnaldo Lucci 66 poco importa. Solo 100 persone possono accedere di mattina e 30 persone durante l'orario pomeridiano all'interno degli uffici che evidentemente, pur avendo molto spazio ovvero un'intero stabile, dispongono di personale ridottissimo. Perchè non assumono altro personale? La gente è costretta a recarsi all'alba, qualche ora prima che gli uffici aprano al pubblico, a portarsi carta, penna e nastro adesivo per inventarsi un sistema scritto per il controllo degli accessi assicurando un minimo d'ordine cronologico per le persone che per ore attendono. Un giorno in cui ci siamo recati presso la famigerata sede IUC - TARI dopo circa due ore il portone di ferro era ancora sigillato e nessuno dei presenti, età media 60 anni, era riuscito a entrare. Abbiamo avuto modo di sentire molte storie assurde e davvero incredibili e ci è parso inconcepibile che tutta questa gente presente, quasi quotidianamente fuori agli uffici comunali, non venga nemmeno accolta all'interno degli uffici stessi e ironia della sorte debba essere costretta a sostare vicino a cassonetti non proprio stracolmi di immondizia ma, vista la stagione estiva, maleodoranti. Un signore si era fatto accompagnare da un parente all'alba e si era portato, ci hanno raccontato con dovizia di particolari, una sedia su cui attendere seduto, visto che non poteva stare in piedi per acciacchi vari,  il suo turno e tutta l'attrezzatura per scrivere i nomi dei contribuenti molto pazienti ma anche molto indignati per il trattamento ricevuto. Troppe disfunzioni in un Paese e in una città che si ritiene civile e che predilige la digitalizzazione dei documenti e delle pratiche amministrative senza essere in grado di gestire in maniera corretta il flusso di dati che vengono di volta in volta lavorati.
Porte chiuse all'Ufficio IUC-TARI del Comune di Napoli (Foto di Antonio Tortora)


Pertanto risulta quasi impossibile recarsi di persona a sanare gli errori commessi prevalentemente dai funzionari e dagli impegati di una struttura che, con ogni evidenza, non funziona come dovrebbe pur svolgendo un'attività delicatissima come quella della riscossione dei tributi in una città dove questi tributi, ritenuti odiosi ed esosi, vengono pagati con aliquote tra le più alte d'Italia a fronte di servizi a dir poco scadenti. Ancora una volta l'Amministrazione pubblica è rigida e persecutoria nel punire gli utenti ma non svolge bene il suo lavoro, aggravando la posizione anche di chi non sta in difetto e di chi si rende parte diligente, anzi diligentissima, con errori che non possono essere spiegati e di cui il cittadino se ne frega perchè non solo viene vessato con tasse e imposte inique ma viene anche gravemente penalizzato pur non avendo sbagliato niente. L'unica strada percorribile è il ricorso inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno cercando di spiegare e di chiarire la propria posizione nella speranza di essere compresi da chi legge la documentazione che, in linguaggio burocratese, viene definita "istanza di riesame in autotutela utenza domestica TARI/TARES". Il disagio è grande e serpeggia per la città un senso di impotenza nei confronti di un'amministrazione che non opera per il cittadino ma che opera contro il cittadino. Siamo dell'opinione che i ricorsi debbano essere completamente gratuiti anche per quanto riguarda le spese postali perchè una raccomandata viene a costare anche oltre 7/8 Euro visto il peso del plico che deve essere spedito e sarebbe giusto che in caso di negligenza conclamata da parte dell'amministrazione questa sia obbligata a rimborsare qualsiasi spesa sostenuta dal contribuente cui già sono stati arrecati troppi fastidi. Cosa dice il Sindaco de Magistris? Perchè non richiama i funzionari colpevoli di non aver fatto funzionare la macchina amministrativa nella giusta maniera? E cosa dicono gli stessi funzionari del Servizio Gestione IUC che preferiscono rimanere barricati all'interno degli uffici e trattare i contribuenti, che sono i veri loro datori di lavoro, da pecore intimorendoli e da rompiscatole solo perchè cercano di far valere i loro diritti?

Prima del 2014 e cioè presdentemente alla Legge di stabilità (Sic!) si chiamava TIA ovvero Tassa di igiene ambientale, poi TARSU Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, e poi ancora TARES ovvero Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi; tuttavia comunque si chiamasse (chissà perchè lo Stato e gli amministratori locali si divertono a cambiare nome e regole a tutto ciò che esiste anche nel campo delle Leggi e delle norme) si è sempre trattato di una tassa molto cara, salata e gravosa rispetto al grado di pulizia di cui dovrebbe risplendere Napoli e rispetto a intere zone della città che rimangono impunemente sporche e abbandonate a sè stesse, anche famose e ricadenti in pieno centro storico un pò fuori di circuiti turistici.

Siccome il prelievo fiscale, a livello nazionale, è folle e obbliga gli italiani e gli imprenditori a scappare dall'Italia forse, ipotizziamo che anche le tasse e le imposte locali abbiano lo scopo di far fuggire i cittadini che non ce la fanno più a pagare a fronte di servizi ienfficienti e carissimi? Quello che si sta verificando nella nostra città, ma anche in alcune città del nord Italia, forse dovrebbe far muovere la magistratura per vederci chiaro sugli errori, sulle cartelle pazze, sui mancati aggiornamenti dei database, sull'arroganza di funzionari secondo cui i cittadini sono sudditi da vessare, sugli imboscati nella pubblica amministrazione, sui furbi che fanno carriera senza averne le qualifiche e su una miriade di altri fenomeni che allignano nella pubblica amministrazione laddove il principio di responsabilità imposto a ogni singolo cittadino è totalmente assente nel settore del pubblico impiego dove ogni ufficio è considerato un orticello personale, o viene blindato come fosse una cassaforte o diventa, peggio ancora, un porto delle nebbie dove la burocrazia affossa e fa scomparire tutto quanto è scomodo. Il cittadino è stufo e nulla si dice, salvo rarissimi casi, nei confronti di tali gravissime inefficienze non degne della contemporaneità.

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