martedì 9 agosto 2016

I NOSTRI POLITICI, ORMAI DA TROPPO TEMPO, SCAPPANO DAVANTI ALLE TELECAMERE E AI MICROFONI DEI GIORNALISTI ELUDENDO LE DOMANDE: UN' ANOMALIA CHE VA SANATA IN QUANTO RICEVERE INFORMAZIONI E' UN DIRITTO PER CITTADINI, RISPONDERE ALLE DOMANDE E' UN DOVERE PER I POLITICI, RACCOGLIERE E TRASMETTERE NOTIZIE DA PARTE DEI GIORNALISTI COSTITUISCE UN PRINCIPIO TUTELATO DALLA COSTITUUZIONE.

Non è più possibile accettare l'idea che i nostri politici e i pubblici amministratori fuggano davanti a telecamere e microfoni, scena ormai consuetudinaria e quasi quotidiana sugli schermi televisivi e sul web, senza che questo comportamento crei un inaccettabile vulnus e una palese violazione dei doveri e dei diritti costituzionali.

di Antonio Tortora


Tessera professionale dell'Ordine dei Giornalisti: Serve ancora? Per i nostri politici evidentemente no.


E' ormai chiaro che, almeno per quanto si possa osservare in televisione e sul Web, la nostra classe dirigente, dai politici nazionali ai pubblici amministratori, conduca una vita separata dal resto del Paese e non ritenga di dover dare risposte a precise domande sul loro operato. Tutto ciò non ha senso in quanto essi devono dare conto, in qualunque momento, del loro operato a una cittadinanza che, che nel bene o nel male, nel giusto o nel torto, li ha votati. C'è un'intera parte della Costituzione, ovvero la Parte I°, Titolo IV°, dall'articolo 48 all'articolo 54, dedicato ai diritti e ai doveri dei cittadini; in quest'ultimo articolo viene enunciato il principio costituzionale che "I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore". Dunque si parla esplicitamente di coloro che svolgono funzioni pubbliche e per loro stessa natura politiche ovvero dell'establishment di un Paese dove la spaccatura fra quest'ultimo, in tutte le sue sfaccettature, e  la popolazione è diventata profonda e a dir poco insanabile. Tutti conosciamo una verità fondamentale che sin dalla Rivoluzione Francese permea il concetto stesso di democrazia ovvero che senza il consenso dei cittadini nessuna democrazia può funzionare e noi, a tal proposito, ci chiediamo legittimamente e impietosamente se esista ancora una democrazia. Ebbene i politici, i pubblici amministratori, gli uomini di apparato, i gerarchi, l'establishment, la cosiddetta nomenklatura, non fanno altro che scappare, eludere le domande, falsare le risposte, mentire spudoratamente di fronte alle telecamere e ai microfoni di giornalisti che cercano risposte, che si sforzano di comprendere ciò che accade, di dare una corretta informazione a un pubblico sempre più disorientato e vessato dai centri di potere che non tengono in alcuna considerazione il popolo, gli elettori, i "generatori di consenso", le masse cui il diritto all'informazione è, da troppo tempo, arrogantemente negato. Certo qualcuno potrà obiettare che i media cartacei e quelli online siano pieni di informazioni, siano ricolmi di interviste, siano attentissimi e finanche capziosi nei confronti di alcune problematiche, specialistiche quanto inutili, ma forse non si accorgono minimamente che la gran massa delle notizie è spam, serve solo a distrarre, serve solo a disorientare e a incuriosire milioni e milioni di persone che non sanno più dove guardare, cosa leggere, cosa ascoltare. Questo è il dato reale e incontrovertibile, tutti sono pieni di informazioni ma nessuno, o quasi nessuno, sa cosa davvero sia importante e utile sapere; pertanto tutti cianciano, disquisiscono e discettano su ogni argomento. Tuttavia ci sembra di notare che si parli sempre e solo di economia, i cui concetti del tutto falsati, incomprensibili e spacciati come verità bibliche ormai implementano tutti i saperi, tutte le idee, tutte le arti, tutte le culture, ripetendo a pappagallo enunciati, teoremi e paradigmi che non hanno alcun senso; soprattutto in materia di Europa dei banchieri e dei tecnocrati. E mentre nella nostra antica e bella Europa si registrano oltre 26 milioni di disoccupati e  circa 130 milioni di poveri di cui nessuno parla e verso i quali nessuna mano viene tesa, un gruppo di europarlamentari si diverte a proporre, in una recente Written Declaration la European Cravat Day al fine di "riconoscere questo elegante capo d'abbigliamento quale parte del patrimonio culturale, dell'identità, della comunicazione e della moda dell'Europa e permettere alle nazioni europee di preservare e rafforzare i legami tra di loro e i rapporti con il mondo intero." Si avete capito bene La Giornata mondiale della cravattahttp://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-%2f%2fEP%2f%2fNONSGML%2bWDECL%2bP8-DCL-2016-0029%2b0%2bDOC%2bPDF%2bV0%2f%2fEN è stata proposta da quindici europarlamentari ottimamente pagati da tutti noi, con un impegno massiccio di oltre 750 europarlamentari che la votano dopo che è stata tradotta da un esercito di traduttori e che è stata  studiata e lavorata da funzionari e tecnocrati che non hanno di megli da fare che trattare argomenti ridicoli e offensivi, vista la crisi in cui l'Europa dei popoli versa.
E intanto i nostri politici scappano e fuggono senza dare risposte a meno che queste non siano state già concordate in talk show disgustosi dove, dopo aver fatto finta di scannarsi in pubblico, si stringono la mano congratulandosi per aver superato un determinato share e per aver alimentato le loro già ricchissime prebende e rendite ormai diventate di posizione. Mentre i cittadini italiani si interrogano sugli intrallazzi dei potenti e soffrono sotto il peso di una spaventosa burocrazia, vero braccio armato del potere politico e amministrativo, loro, sempre loro, scappano e noi ci chiediamo con quale "disciplina e onore" adempiano alle funzioni pubbliche che gli sono state affidate dal corpo elettorale. E si offendono pure, e si risentono anche per le domande dei giornalisti ritenute provocatorie, insolenti, ingiuriose e impertinenti; con quale faccia osano? Dopo tutti i guai che hanno combinato e dopo tutti i danni che hanno provocato a un Paese che una volta era creativo, pieno di speranze, economicamente florido e oggi è ripiegato su sè stesso a causa di una classe dirigente inetta e di una pressione fiscale che serve solo a mantenere innumerevoli parassiti che, in vita loro, non hanno mai lavorato? E la gente è costretta a scappare all'estero, ora anche gli anziani che con la loro modesta pensione non ce la fanno a tirare avanti in Italia; per non tacere dei giovani, fenomeno che la propaganda mediatica ha definito la "fuga dei cervelli". Nel frattempo la fuga la fanno loro, i colletti bianchi della politica, che dovrebbero essere obbligati dalla Legge a rispondere alle domande dei giornalisti e dei cronisti che spesso, troppo spesso, vengono maltrattati dalle scorte di politici arroganti o vengono querelati con querele che hanno il solo scopo di intimidire chi chiede come stanno le cose. Uno spettacolo deludente offerto, a buon mercato, da decine di migliaia di politici arroganti che hanno scelto di staccarsi dal mondo reale per entrare e barricarsi nella torre d'avorio di un potere sordo alle istanze dei cittadini italiani demoralizzati, scoraggiati e non più fiduciosi nelle istituzioni viste come un nemico. La politica, in senso ampio, non ha più credibilità e la fuga dei politici di fronte a chi chiede per informare ne è la prova certa; il baratro finanziario in cui ci troviamo ne è la prova certa; l'inesistenza di servizi in ampie zone del Paese ne è la prova certa; il dominio incontrastato dei poteri forti e delle banche ne à la prova certa. Mentre essi scappano i cittadini non possono scappare; mentre essi commettono crimini protetti dall'immunità totale i cittadni pagano il conto anche dei più piccoli errori; mentre essi conducono una vita più che agiata in solido con uno sterminato esercito di accoliti e cortigiani una parte consistende della popolazione conosce l'indigenza e assaggia le nuove forme di povertà; mentre essi siventano maestri della vuota retorica gli italiani rischiano di perdere definitivamente la voce. Non c'è dubbio, ormai e prima che sia troppo tardi, i nostri governanti dovrebbero essere obbligati a fare mea culpa e a restituire il maltolto e i partiti, che tutto hanno lottizzato e militarmente occupato, dovrebbero essere azzerati e magari rifondati ex novo. 






Nessun commento:

Posta un commento

Come regola generale qui è gradita l'educazione, si chiede di mantenere un atteggiamento civile e costruttivo, nonché di impegnarsi ad agire con totale rispetto ed onestà sia verso l'amministratore del blog che verso gli altri utenti, pubblicando messaggi che contengano informazioni corrette e veritiere.